

Quante volte, guardandoti allo specchio, ti sei chiesta quanto pesi davvero?
O meglio, quanto di ciò che vedi sia costituito effettivamente da massa grassa, il cosiddetto tessuto adiposo, e quanto, invece, sia il frutto del duro lavoro che svolgi in sala pesi per raggiungere la miglior condizione muscolare possibile.
Sicuramente spesso.
Ormai è noto che il muscolo a parità di peso abbia un volume parecchio differente rispetto a quello del grasso, e quindi sono certa che tu sappia che guardare il numero sulla bilancia, nella maggior parte dei casi, non è così significativo.
Se non lo sapevi, eccoti l’immagine che più di tutte esplica questo concetto.[/vc_column_text]

Sono numerosi i sistemi utilizzati nel misurare le componenti corporee che ti permettono di scoprire la composizione del tuo corpo e avere un quadro più o meno accurato dello stato nel quale ti trovi.
Uno dei metodi più utilizzato è l’IMPEDENZOMETRIA, la misurazione tramite corrente alternata della composizione corporea. È di questo metodo, delle sue sfaccettature e della sua affidabilità che ti parlerò nei paragrafi seguenti di questo articolo.
La BIA, questo il nome abbreviato dell’esame, è sfruttata in numerosi centri e nelle sue diverse sfaccettature.
Si tratta infatti di un metodo relativamente economico, pratico e rapidamente utilizzabile in larga scala.
Cos’è quindi l’esame bioimpedenzometrico?
La BIA misura aspetti della struttura corporea quali:
- MASSA GRASSA CORPOREA (FM)
- MASSA NON GRASSA CORPOREA (FFM)
- ACQUA TOTALE (TBW)
- ACQUA INTRACELLULARE (ICW)
- ACQUA EXTRACELLULARE (ECM)
- MASSA CELLULARE ATTIVA (ATM)
Per rilevare queste componenti vengono posti 4 elettrodi, 2 a livello del dorso della mano e altri 2 a livello del dorso plantare, collegati tramite morsetti al dispositivo di rilevazione.

Tramite un’impercettibile corrente alternata che passa e ritorna agli elettrodi stessi, possono essere misurati i valori di impedenza, determinati cioè dalle variabili di resistenza e reattanza.
Questi termini possono risultare difficili da comprendere, voglio esemplificarti al massimo la comprensione.
Immagina che nel tuo corpo vi sia un fascio di corrente che deve percorrere il tragitto da un punto A ad un punto B.
Lungo il percorso, potrà scorrere molto facilmente e liberamente laddove vi sono fluidi che conducono l’elettricità, e incontrerà invece una resistenza da parte di quei tessuti più solidi e non conducenti, come l’adipe.
Pertanto il tracciato che emerge dalle difficoltà incontrate dalla corrente è proprio il risultato del test.
I problemi e le variabili del BIA test non sono pochi.
Oltre alle condizioni base di posizionamento, temperatura, digiuno e svuotamento vescicale rimangono comunque tre grandi problematiche.a i dispositivi bioempedenziometrici.
1) Gli algoritmi impiegati sono specifici per popolazioni. Non sono standardizzati, ma legati alla popolazione di riferimento.
Tanto più il soggetto sottoposto al test sarà differente dal campione sul quale è basato l’algoritmo, tanto più i risultati non saranno attendibili.
Gli algoritmi inoltre sfruttano come parametro anche quello del peso, ma come ti ho ricordato sin dall’inizio di questo articolo, il peso è un concetto relativo in rapporto a muscolo magro e tessuto adiposo.
2) Il percorso della corrente in relazione alla forma del corpo: se la muscolatura non è sviluppata in maniera omogenea, infatti, il rischio che la resistenza data dai muscoli venga confusa con adipe è elevato.
3) Il grado di idratazione. Sempre in rapporto alla facilità di conduzione, una iperidratazione consentirà una maggior velocità e facilità, all’opposto in caso di disidratazione del soggetto testato. Ma anche in questo caso l’algoritmo non è tarato sul livello di idratazione del soggetto.
Pertanto l’esame nel complesso non risulta impeccabile.
Fatta questa doverosa premessa, ti informo, se ancora non ne sei a conoscenza, che sul mercato attualmente sono in vendita delle bilance che ti propongono di verificare il tuo stato di massa grassa e massa magra, talvolta riportano anche gli altri valori, come quello dell’acqua.

Se per caso hai acquistato una di queste bilance, la cui spesa varia tra i 30 e i 300 euro circa, devo darti una brutta notizia.
Hai sprecato soldi.
La prima ragione per la quale hai portato a termine un acquisto inutile è che non vi è ripetibilità.
Infatti, se testerai più volte nel corso di pochi minuti la tua bilancia magica, questa nel migliore dei casi ti fornirà delle lievi oscillazioni, ma in media, i valori saranno molto diversi tra loro.
Pensa solo al grado di variabilità che ti ho mostrato poc’anzi per i veri BIA test, che hanno comunque una base a quattro elettrodi.
Inoltre la rilevazione è limitata agli arti superiori o alla rilevazione plantare.
Pertanto del tutto non significativa.
Con queste bilance quindi i risultati non possono che essere fallaci.
Ti ricordo che il posizionamento degli elettrodi con UN SOLO centimetro di errore nel test BIA comporta una variazione del 2% del totale.
Figurati impugnando dei manicotti in punti del tutto aspecifici.
Il consiglio che mi sento di darti con questo articolo è che qualsiasi sia la tua condizione attuale, l’uso di questi strumenti può darti risultati fuorvianti, al rialzo o al ribasso che sia.
E condurti in una spirale psicologica e comportamentale che accentuerebbe la tua condizione attuale, conducendoti semplicemente a frustrati ancor più, non vedendo allo specchio ciò che vorresti, ma avendo questi finti parametri a spingerti in direzioni scorrette.
Pertanto ti voglio dare un consiglio che cambierà la tua esistenza, basati sulle tue fotografie e su come ti vedi allo specchio, ed acquista il Libro Segreto delle Definizione Muscolare Femminile di Ivan Orizio.
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Comincia oggi!
Buona lettura
Virginia Arzillo
Fitness Coach di X WOMAN