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Le placche aterosclerotiche e l’attività fisica

Le placche aterosclerotiche e l’attività fisica

Le placche aterosclerotiche si formano a causa dell’accumulo di grassi, colesterolo, calcio e altre sostanze nelle pareti delle arterie.

Questo accumulo può restringere il lume dell’arteria e modificare il profilo del flusso sanguigno.

Il flusso laminare è caratterizzato da strati di sangue che scorrono paralleli tra loro con una transizione fluida. In condizioni normali, il sangue nelle arterie scorre in modo laminare.

Tuttavia, la presenza di placche aterosclerotiche può alterare questo flusso, creando una sorta di flusso turbolento o avvitato.

Le placche alterano la forma del lume dell’arteria, rendendo il profilo del flusso irregolare.

Ciò può causare vortici o turbolenze nel sangue che scorre vicino alla placca.

Il flusso turbolento è caratterizzato da una serie di correnti caotiche che si intrecciano e si sovrappongono.

Il che aumenta l’attrito e lo stress sulla parete dell’arteria, causando ulteriori danni e contribuendo alla crescita della placca.

L’endotelio è lo strato di cellule che riveste l’interno dei vasi sanguigni, e gioca un ruolo chiave nella regolazione del flusso sanguigno.

Un flusso turbolento può causare danni all’endotelio, contribuendo a ulteriori processi infiammatori e aterogenici.

Il flusso turbolento non solo è un marker dell’aterosclerosi ma può anche essere una causa diretta di ulteriori complicazioni.

Può portare a un aumento dello stress meccanico sulle pareti delle arterie, contribuire all’ulteriore crescita della placca, e, in casi estremi, portare a un evento come l’infarto del miocardio o l’ictus.

L’analisi del flusso sanguigno, utilizzando tecniche come l’ecografia Doppler, può essere utile nel rilevare e valutare le placche aterosclerotiche e il flusso turbolento associato.

Le attività che aiutano a controllare e abbassare la pressione sanguigna possono avere un effetto positivo sulla salute delle arterie e, in particolare, sulle placche aterosclerotiche.

La pressione sanguigna elevata aumenta lo stress meccanico sulle pareti delle arterie.

Questo può danneggiare l’endotelio e promuovere l’infiammazione.

Controllando la pressione sanguigna, si riduce lo stress sulle pareti delle arterie e sulla placca stessa, mitigando così l’infiammazione endoteliale.

Le attività come l’allenamento cardiovascolare, l’allenamento ipertrofico, lo yoga e le camminate possono migliorare l’elasticità dei vasi sanguigni e promuovere un flusso sanguigno più regolare e laminare.

Questi tipi di esercizi aiutano anche a controllare altri fattori di rischio per l’aterosclerosi, come l’obesità, il diabete e l’ipercolesterolemia.

Il che può ridurre la probabilità di flusso turbolento vicino alle placche.

Alcuni esercizi, in particolare quelli che incoraggiano la respirazione profonda come lo yoga, possono avere effetti anti-infiammatori diretti.

Così è possibile ridurre ulteriormente l’infiammazione nelle pareti delle arterie.

Oltre all’esercizio, una dieta sana, il controllo del peso, il non fumare, e la gestione dello stress sono parte di una strategia complessiva per ridurre il rischio di aterosclerosi e le sue complicanze.

Ivan Orizio

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