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Confronto approfondito tra il catabolismo dei prigioneri nei campi di concentramento e quello che si verifica durante l’allenamento con i pesi

CONFRONTO APPROFONDITO TRA IL CATABOLISMO DEI PRIGIONIERI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E QUELLO CHE SI VERIFICA DURANTE L’ALLENAMENTO CON I PESI

Il catabolismo è un processo metabolico cruciale, sia nei contesti estremi dei campi di concentramento sia durante un’intensa attività fisica come il sollevamento pesi.

Cerchiamo di capire perché.

Il catabolismo è un processo di decomposizione delle molecole complesse in componenti più semplici, accompagnato dalla liberazione di energia.

Questo processo è fondamentale sia nella sopravvivenza in condizioni di estrema malnutrizione, come nei campi di concentramento, sia nell’esercizio fisico intenso, come il sollevamento pesi.

Nei campi di concentramento, il catabolismo è il risultato di una gravissima malnutrizione e fortissimo stress fisico e psicologico.

In queste condizioni estreme, il corpo degrada i tessuti muscolari e adiposi per ottenere energia, portando ad una significativa perdita di massa muscolare e di riserve di grasso, oltre a gravi squilibri nutrizionali e metabolici.

Nel contesto dell’esercizio fisico, come nel sollevamento pesi, il catabolismo si verifica in una maniera più controllata e temporanea.

Durante un’intensa attività fisica, il corpo degrada le riserve di glicogeno ed in parte le proteine muscolari (se la sessione è molto lunga e intensa) per produrre energia.

Tuttavia, questo processo è sempre seguito da un periodo di recupero muscolare e da un adeguato apporto nutrizionale e proteico, permettendo quindi al corpo di riparare e costruire nuovi tessuti muscolari, dando il via all’anabolismo.

Dunque, mentre i processi catabolici sono simili a livello biochimico in entrambi i contesti, le cause, l’intensità, la durata e le conseguenze sono drasticamente diverse.

Nel contesto dei campi di concentramento, il catabolismo è una risposta disperata a condizioni estreme di sopravvivenza, mentre nell’esercizio fisico è una parte controllata e temporanea del ciclo di allenamento e recupero.

Per capirci, nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, le condizioni di vita erano estremamente severe e disumane.

I prigionieri erano sottoposti a malnutrizione cronica, lavoro forzato e condizioni di vita estreme.

Questo ha portato ad una significativa perdita di peso e a gravi problemi di salute.

Il peso medio dei prigionieri nei campi di concentramento variava notevolmente, a seconda di fattori come la durata della detenzione, le condizioni specifiche del campo, e lo stato di salute iniziale del prigioniero.

Molte persone in queste condizioni cadevano in uno stato di estrema magrezza, con un indice di massa corporea (BMI) spesso ben al di sotto dei 18.5, che è considerato il limite inferiore del peso normale.

Non è raro che alcuni prigionieri arrivassero a pesare intorno ai 30-40 chili, a seconda della loro altezza e delle condizioni del campo.

La dieta nei campi di concentramento era estremamente scarsa e nutrizionalmente inadeguata.

I prigionieri ricevevano razioni molto limitate, spesso costituite da un pezzo di pane (di qualità molto bassa) e una sorta di brodo acquoso, a volte con un piccolo pezzo di patata o qualche verdura.

Queste razioni erano largamente insufficienti per sostenere un’attività fisica intensa e continua come il lavoro forzato, e ancora meno per mantenere una salute adeguata.

L’assenza di una nutrizione adeguata portava ad una serie di gravi problemi di salute, tra cui malattie carenziali, infezioni, indebolimento del sistema immunitario, e una suscettibilità aumentata a tutte le malattie.

Inoltre, la mancanza di proteine e altri nutrienti essenziali portava a condizioni come l’edema da fame, dovuto a un bilancio proteico negativo.

Queste condizioni sono drasticamente diverse dalle situazioni di catabolismo indotto dall’esercizio fisico in un ambiente controllato e sano, dove il corpo può recuperare e dove l’apporto nutrizionale può essere adeguato per supportare la riparazione e la crescita dei tessuti.

Nel bodybuilding infatti, ad ogni evento catabolico (l’allenamento intenso o una settimana particolarmente intensa) seguono sempre delle fasi anaboliche (di iper alimentazione, alte proteine, riposo, recupero, assenza dallo stress).

Questo prova che il catabolismo non è dannoso di per sé, ma lo diventa laddove lo stile di vita è estremamente intenso, ipoalimentato (come nel caso dell’anoressia o di ragazze che mangiano sempre poco), scarsità di sonno, presenza costante di stress, e via di seguito.

Da tutto questo puoi imparare che alternare fasi di ultra allenamento e dieta ferrea a fasi di riposo e dieta più ricca, è sempre un buon modo per permettere al tuo corpo di recuperare e di rendere al massimo nei successivi workout.

Ivan Orizio

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