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La teoria del maschio Alpha

Faccio una riflessione sul fatto che gli uomini devono possedere le donne ed in merito a ciò che ho più volte detto, vale a dire che non mi piace la direzione in cui la società occidentale sta andando, con donne che cercano di incarnare sempre più alcune caratteristiche maschili, e uomini che incarnano quelle femminili come narcisismo estetico, vacuità, e ricerca della bellezza.

(queste sono le caratteristiche di Venere legate all’archetipo femminile della bellezza, non rappresentano in toto ciò che una donna è, ma sono caratteristiche femminili e non maschili e vederle sugli uomini, mi allibisce e disgusta al contempo).

Sono un estremista su molte cose, amo manipolare i rapporti che vivo e le persone che frequento per arrivare allo scopo che mi sono prefissato. A volte questo scopo è altruistico, altre è egoistico, altre è puro divertimento, altre ancora è esclusivamente sessuale ed edonistico, altre è per una crescita personale di entrambi.

Sono un essere umano e ho molta luce e molto buio nel mio animo.

Tuttavia, in merito al POSSESSO che gli uomini rivendicavano sulle donne e che in alcune società ancora esercitano, questo diritto al possesso, è una enorme p********.

Non deve esistere nessun diritto al possesso della donna da parte dell’uomo, né un concetto simile può essere dogmatizzato (come lo è in alcune religioni puramente maschiliste e in alcune società patriarcali).

Un uomo può possedere una donna, SE NE È IN GRADO.

Una donna può possedere un uomo, SE NE È IN GRADO.

In alcuni rapporti si instaura un rapporto di interdipendenza equilibrata, in altri di sudditanza, in altri ancora di dominio, in altri di scontro.

La natura umana è variegata e complessa e dire “gli uomini devono possedere le donne”, è una cazzata colossale semplicistica.

Molti uomini che conosco non meritano nemmeno di possedere un’automobile, figuriamoci se possono esercitare il diritto di possedere un’altra persona.

Molte donne che conosco al contempo, hanno totalmente il diritto di possedere il proprio uomo e di esercitare leadership sul proprio uomo, per capacità, forza di spirito e carattere.

Nel mondo animale, il concetto di leadership e di “essere il maschio alfa”, non esiste. Deriva semplicemente da un’errata comprensione da parte nostra del fenomeno.

Gli animali esercitano la leadership settorialmente.

Il cacciatore migliore è l’alfa del branco per quanto riguarda la caccia, ma non è necessariamente l’alfa del branco per quanto riguarda le decisioni. Il più forte NON è l’alfa. Ma lo è il più saggio.

Ed il più saggio è colui che sa cedere la leadership nel momento in cui il branco ne ha bisogno.

Il concetto di “l’uomo è colui che prende le decisioni in famiglia”, se inteso come un dogma, è fottutamente sbagliato.

Il miglior rendimento possibile di qualsiasi relazione (affettiva, lavorativa, sociale) si ottiene attraverso l’interdominanza e l’intercessione della leadership.

Se io sono il taglialegna migliore del gruppo, è mio diritto e dovere prendere le decisioni per quanto riguarda il “come si taglia la legna”.

Ma questo non implica che io debba anche essere il miglior cuoco, o il miglior economo, o il miglior mediatore, o il miglior guerriero, o il miglior stratega.

Il concetto di “uomo che domina la donna per diritto di nascita e perché in Natura si fa così”, è un’antropomorfizzazione errata di ciò che in Natura in realtà non accade.

Se tu sei un cecchino migliore di me, è bene che sia tu a sparare in caso di guerra, se abbiamo solo un fucile a disposizione, piuttosto che sia io a farlo, anche se io sono un uomo e tu sei una donna.

Se tu possiedi maggiori skills finanziarie di me, è bene che sia tu ad avere l’ultima parola per quanto riguarda le decisioni finanziarie della famiglia o della società che amministriamo.

Se tu possiedi maggiore diplomazia di me, è bene che sia tu ad affrontare alcune situazioni nelle quali la diplomazia è necessaria.

Anche se io sono un uomo e tu sei una donna.

Lo stesso discorso si può estendere a chi è omosessuale, transessuale, bianco, nero, giallo, verde.

Collegare il concetto di leadership o quello di “padrone” e “schiavo” ad una qualità innata (come il colore della pelle, o il sesso, o il gusto sessuale, o il patrimonio) è perverso.

E sono d’accordo quando voi femministe lo identificate come “mascolinità tossica” (anche se poi estendete l’etichetta di mascolinità tossica a tantissime cose che tossiche non sono).

Ciò non significa che se parliamo di difesa personale, ed io ho due titoli mondiali di pugilato, e tu invece non hai mai neanche preso uno schiaffo né sai che sapore ha il sangue in bocca, allora tu puoi appellarti al “diritto di dire la tua opinione perché la tua opinione vale quanto la mia”.

L’opinione di ognuno di noi vale in relazione ai fatti.

Se io alleno migliaia di clienti da decenni e tu qualche decina e da pochi anni, è abbastanza implicito che la mia opinione vale più della tua. Tu puoi certamente dire ciò che pensi, ma devi poi avere l’umiltà, il buon gusto ed il rispetto di cedere la leadership a chi ne sa più di te.

Allo stesso modo, se dati 100 mila euro, tu hai già dato prova di saperli decuplicare, ed io al contrario so semplicemente spenderli e “perderli”, è chiaro che in questo contesto, la leadership è tua anche se nella situazione precedente era mia.

Se quindi parliamo di “possesso”, inteso come “il marito deve possedere la moglie ed il fidanzato deve possedere la fidanzata”, tutto questo non ha senso.

Che cosa significa “possedere” nel contesto delle relazioni umane? Prendersi cura? Decidere al posto di?

Il prendersi cura dovrebbe essere una prerogativa di tutti i rapporti sani (ciò non significa che tutti i rapporti devono per forza essere sani, perché anche i rapporti insani sono divertenti e ci fanno crescere).

Il “decidere al posto di” va invece contestualizzato e rapportato ad ogni situazione. Se tu sai come si parla alle banche ed io no, è bene sia tu a farlo e non io.

Se tu parli arabo e io no, è bene che sia tu a parlare quando ci troviamo in Medio Oriente, e non io.

Le religioni, i credi e le visioni del mondo che esaltano il dominio dell’uomo sulla donna facendo riferimento ad un “sistema naturale” come dogma imprescindibile, sono quindi senza ombra di dubbio, tossiche.

Nelle relazioni amorose, di solito, chi ha il carattere più forte domina chi lo ha meno forte, ed è giustissimo così.

Il dominio non è sbagliato a priori. Ma non è nemmeno giusto a priori.

La parità non è giusta a priori, ma non è nemmeno sbagliata a priori.

Ogni relazione, ogni persona e soprattutto ogni situazione, è un mondo a sé.

Siamo tutti creature in crescita, in evoluzione, cristallizzare quindi il “diritto di X a dominare Y perché così dice il libro sacro o così dice la Natura”, è una puttanata.

Se un fighter omosessuale combatte contro un fighter eterosessuale, il vincitore non dipenderà dall’inclinazione sessuale dei contendenti, ma dall’abilità tecnica in combattimento.

Anche se il fighter eterosessuale è più “maschio” di quello omosessuale, e anche se il fighter omosessuale è più “aggraziato”, “femminile” e “vanesio” di quello eterosessuale, la leadership della situazione non dipenderá da dogmi decisi a priori e incisi da Dio su tavole d’argilla, ma dalla pura abilità tecnica nel combattimento.

Se tu sei omosessuale ma possiedi una catena di ristoranti di successo e io sono eterosessuale e lavoro per te e non possiedo una catena di ristoranti di successo, la leadership, se parliamo di “business della ristorazione”, è tua.

Il discorso è analogo su uomo-donna, bianco-nero, arabo-indiano, cristiano-ateo, ricco-povero, etc etc.

Jeff Bezos è un imprenditore infinitamente migliore di me, ma io sono un cecchino superiore (credo).

Ne consegue quindi che in un contesto in cui è necessario sparare, il suo buon senso dovrebbe fargli cedere la leadership a me e non invece rivendicarla per le sue capacità superiori di fare business che in un contesto di guerra, non servono a nulla.

Molte donne hanno una capacità di pensiero nettamente superiore a molti uomini, ed è quindi cosa buona e giusta da parte di quegli uomini cedere la leadership a queste donne quando si tratta di pensare.

La leadership, il “controllo”, il “dominio”, “l’alfa”, sono tutte cose SITUAZIONALI.

E dire “gli uomini hanno il diritto ed il dovere di dominare, possedere e controllare le donne”, non ha senso ed è terribilmente stupido, perché le situazioni nelle quali viviamo sono infinite, e le capacità che ognuno di noi possiede sono circostanziali, determinate dalla vocazione, dal fato, dalla fortuna e dalla variabilità della situazione, ed in quanto tali, non possono essere decise a priori.

Il DOGMA quindi, inteso come “la struttura insindacabile e aprioristica di come la realtà deve essere e come la quotidianità deve svolgersi”, è questa la reale blasfemia.

Nulla deve essere aprioristico.

Nulla deve essere insindacabile.

Nulla deve essere rigido.

La società, i rapporti e la natura umana, crescono attraverso l’interdipendenza, attraverso il riconoscimento dei propri punti di forza e di debolezza, e attraverso la collaborazione.

Quando percepiremo la realtà in questo modo anziché attraverso la lente distorta del dogma religioso o sociale, otterremo risultati migliori come società rispetto a quelli che stiamo ottenendo oggi.

Riflettici.

 

 

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