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Non giudicare gli altri per il loro aspetto

Quando giudichi qualcuno in sovrappeso per il suo aspetto, e pensi che se è grasso allora è certamente privo di forza di volontà, stai valutando una catena di nessi causali costituita da molteplici anelli, basandoti esclusivamente sull’ultimo anello della catena.

Innanzitutto, non tutti siamo nati dotati dal punto di vista metabolico.

Alcune persone hanno un metabolismo veloce che gira a 3000 calore al giorno, mentre altre hanno un metabolismo che permette di mantenere il proprio peso a 1500 calorie al giorno e come tale è decisamente più lento.

Lo sforzo volitivo per mantenere un corpo magro quando si ha un metabolismo da 3000 calorie al giorno è infinitamente inferiore allo sforzo volitivo richiesto da chi ha un metabolismo lento da 1500 calorie al giorno.

Nel mondo reale, inoltre, i cibi hanno calorie standard.

Una pizza ad esempio ha 1200 calorie. Questo significa che chi ha un metabolismo da 1500 calorie al giorno, se mangia una pizza e beve un succo di frutta, dovrà digiunare per il resto della giornata altrimenti ingrasserà.

Al contrario, chi ha un metabolismo da 3000 calorie al giorno, può mangiare pizza e gelato tutti i giorni e restare comunque magro.

Confondere la magrezza con la forza di volontà, è come dire che chi è alto lo è grazie al fatto che ha forza di volontà mentre chi è basso non ha forza di volontà e come tale non è cresciuto.

“Ivan. Ma chi è grasso si può allenare e può stare a dieta!”.

Assolutamente vero, chi è grasso si può allenare e può stare a dieta, ma l’allenamento e la dieta richiedono molto tempo per dare risultati in chi è Natural e non assume farmaci anabolizzanti.

Per perdere un paio di chili di grasso ci vogliono circa 30 giorni se la dieta è sufficientemente rigida e ipocalorica, il che significa che se una persona ha 30 chili di grasso da perdere, servirà più di un anno di rigore alimentare per dimagrire.

La vita umana è un sistema complesso, multi-sfaccettato, con molteplici variabili. Il cibo non è soltanto sostentamento calorico, ma è anche il modo attraverso cui appaghiamo la nostra psiche dopo una giornata difficile.

È anche il mondo con il quale ci consoliamo quando siamo tristi.

È anche lo strumento attraverso cui condividiamo sentimenti e momenti conviviali con le persone che amiamo.

Dire a qualcuno di grasso che “è sufficiente che ti metti a dieta per 18 mesi così anche tu sarai magro come me” è come dirgli “non mi interessa se nei prossimi 18 mesi ti sentirai triste o affranto o depresso e se vorrai quindi usare il cibo per consolarti e per coccolarti, semplicemente non farlo”.

È come dirgli “sono certo che per i prossimi 18 mesi non sentirai il bisogno di condividere momenti sereni con le persone che ami, ridendo e scherzando a tavola mentre vi gustate un buon pasto”.

Ragionare in questi termini è estremamente superficiale.

Nella catena di nessi causali, devi considerare anche la storia personale di un ognuno.

Alcune persone sono in sovrappeso fin dalla giovane età, per scelte alimentari di cui non sono state responsabili.

Pensa ad un bambino cresciuto in una famiglia dotata di scarsa cultura alimentare, che è “stato costretto” a mangiare e ad ingrassare, per via delle abitudini alimentari dei propri genitori.

O pensa a chi alle elementari o alle medie, è stato bullizzato e preso di mira dai propri compagni, e anziché reagire si è rifugiato in comportamenti alimentari consolatori e ingrassanti.

È facile dire “avresti potuto iscriverti a pugilato e fare il culo a quei bulli”. La vita è un sistema complesso, alcune persone reagiscono nel modo giusto e altre nel modo sbagliato. E agli occhi di un bambino le scelte non sono così semplici.

E anche agli occhi di un adulto solo, senza punti di riferimento e aiuto, fare le scelte giuste non è sempre facile.

Il senso di questo articolo è che giudicare le persone dalla superficie, è superficiale.

Ognuno di noi è come un iceberg con una cima che sporge dall’oceano della vita, mentre la parte più consistente e ampia di noi, è sommersa dalle acque e invisibile alla vista.

Pensaci.

La cultura alimentare di cui siamo dotati inoltre, è povera e insufficiente.

Quante persone sanno che le proteine sono il macronutriente più attivo metabolicamente e che quindi aiutano a dimagrire, o quanti sanno che l’allenamento ipertrofico anaerobico è migliore di quello cardiovascolare per perdere peso, o che il digiuno intermittente è un’ottima strategia anoressizzante per dimagrire, e che la fiaba del “5 pasti al giorno e grandi camminate” serve davvero a poco per cambiare il proprio stato di forma? Sono in pochi a saperlo. In pochissimi.

Per questa ragione, non essere troppo dura con chi è fuori forma e non essere troppo dura nemmeno con te stessa se sei fuori forma.

La vita è un viaggio e in questo viaggio, alcune battaglie si vincono e altre si perdono. Quindi ricordatelo quando giudichi te stessa o gli altri.

Fai del tuo meglio, ma non essere troppo dura con te stessa.

Cadere è umano. Fallire è umano. Amati, anche se hai dei difetti.

E sii tollerante con chi consideri “debole” o “con poca volontà”.

Riflettici.

Se vuoi diventare una XWOMAN, la via è questa https://www.xwoman.it/protocollo-piano-trimestrale/.

Ti aspetto.

Ciao

Ivan Orizio
Fitness Coach, Autore, Glute Specialist

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